mercoledì 21 marzo 2018

Quintetto



Venerdi 6 aprile, h 21
TIDA THEATRE DANSE/ MARCO CHENEVIER
Quintetto
di e con: Marco Chenevier
produzione: TIDA - Théâtre Danse
con il sostegno di: MiBACT – Ministero Beni e Attività Culturali / Regione Valle d'Aosta - 

Spettacolo vincitore del Be Festival - Birmingham 2015
Secondo premio del pubblico al MESS Festival – Sarajevo 2015
Primo premio per la danza contemporanea al Sarajevo Winter festival – 2013
Secondo classificato al Next Generation festival - Padova 2013
Spettacolo inserito nella “Top 10 Comedy 2016” del quotidiano inglese “The Guardian”


Il 5, nell’esoterismo, è il numero che simboleggia la vita universale, l’individualità umana, la volontà, l’intelligenza, l’ispirazione e il genio. 
Simboleggia anche l’evoluzione verticale, il movimento progressivo ascendente. 
Per l’esoterismo il “5” è il numero dell’uomo come punto mediano tra terra e cielo, e indica che l’ascensione verso una condizione superiore è possibile. 
Esso contiene la sintesi dei cinque sensi, il numero delle dita di un uomo, è la base decimale matematica, è il numero del pentacolo ed il numero della stella a cinque punte. Si tratta di una cifra dell’uomo, a cui gli uomini hanno attribuito significati trascendentali fin dalla notte dei tempi. 
Già. Ma oggi c’è la crisi, bisogna tagliare.  
Il risultato è uno spettacolo ironico e dissacrante che coinvolge il pubblico.

mercoledì 14 marzo 2018

Cucinar ramingo




Venerdi 16 febbraio, h 21
Cucinar ramingo
Teatro cucina vagante

di e con Giancarlo Bloise
Testi di Giuliano Scabia, G. Bloise, Maurizio Meschia

Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche 2012

« Sovrappongo e alterno alle azioni pratiche della cucina il racconto di viaggi, compiuto attraversando la mitologia greca, e le regole della cucina ebraica. Mi muovo nelle pieghe della scrittura di Giuliano Scabia, della mia e di quella di Maurizio Meschia », afferma l’artista.Tra melodie che spaziano da Vivaldi a Jimi Hendrix, mentre il pollo è in cottura, annaffiato dal vino e arricchito da spezie il cui aroma fluttua nell’aria, si giunge alle cozze e al riso sibarita ravvivato dallo zafferano che lo colora e lo profuma. Infine, pane e crema desertica: hummus. Tutti per hummus, hummus per tutti. Dal niente, in una scena scarna e pulita, in pochi minuti tutto è imbandito, pronto, apparecchiato ad accogliere e sentire, assaggiare e consumare.

Talentuoso è il «cuoco» attore Giancarlo Bloise che appronta uno spettacolo piccolo, gioioso, in controtendenza, armonico, nel quale, tra eleganti oggetti scenici inventati dallo stesso attore tutti in legno, mescendo, rosolando, cucinando due piatti, racconta con lievità da giocoliere in Cucinar ramingo - In capo al mondo su testi di Giuliano Scabia e di Bloise stesso 
Magda Poli, Corriere della Sera

Un cenno a parte merita infine Giancarlo Bloise, cuoco-attore che in Cucinar ramingo disquisisce su cibi e bevande degli dei, cuocendo veri manicaretti su fornelli che paiono strumenti musicali.                                                                                                 Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore

Cucinar Ramingo... è raccomandato a quanti, nello spettacolo dal vivo, amano l’appello ai sensi. Che non sono banalmente cinque ma, in corpi sapienti di spettatore, tendono all’infinito. Dice Bloise alla fine: “ i più coraggiosi potranno degustare ciò che la loro mente vorrà immaginare”. Buon appetito.
Roberto Canziani, Hystrio

sabato 10 marzo 2018

Gonzago’s rose




Sabato 10 marzo, h 21
Gonzago’s rose
Ideazione e interpretazione: Federica Tardito e Aldo Rendina
Teatro-danza

ideato e interpretato da Federica Tardito e Aldo Rendina
musiche di Kocani Orkestra‚ Sergej Prokofiev‚ Ibrahim Ferrer‚ Gino D’Auri‚ Lola Beltran  
progetto luci Sandro Carnino
grazie all’occhio complice e amico di Giorgio Rossi
e alla presenza di Doriana Crema
produzione compagnia tardito/rendina
con il sostegno dell’Associazione Sosta Palmizi/MiBAC

Un uomo sicuro‚ duro come la sua sedia‚ hombre pasionado che confonde l’Amor con la violensa‚ una donna offesa‚ prostrata‚ bagnata insieme alle sue rose‚ mujer desiderosa che subisce la violensa per un toco de Amor‚ vivono insieme  da "100 anni" allevando rose. Incalzati da incubi travestiti da sogni e poesie annacquate‚ condividono una sola realtà: ballare i vecchi ricordi in abiti stanchi.

Una danza ironica e la tempo stesso passionale che lascia spazio al grande sentimento dell’amore e al sogno di ognuno di noi: quello di innamorarsi ascoltando vecchie canzoni e porgendo un fiore all’amata, magari una rosa rossa.
La Gazzetta di Parma

Tra vasche galleggianti, rose usate senza esclusione di spine, abiti stanchi e gag esilaranti, si dipana la storia di Gonzago e Rosalia, che colpisce lo spettaore per la sua forte carica ironica, sviluppando al contempo un crescendo drammatico di grande effetto.
Il Corriere dell’Umbria

Ironia, sensualità giocosa, tenerezza tragicomica, unite ad una tecnica impeccabile, condiscono uno spettacolo che vuole sondare le relazioni tra uomo e donna, e l’incomunicabilità di coppia, attraverso una strategia infallibile e originale: far sorridere mentre si riflette, puntare l’attenzione su un problema reale camuffandolo quasi fosse un gioco di poca importanza. 
La Nazione